Oddworld: Soulstorm – Recensione
A distanza di ventitré anni da Abe’s Exoddus, Oddworld Inhabitants ci riporta indietro nel tempo, proponendocene una rivisitazione, con sviluppi della storia e finali differenti. Per chi non conoscesse il genere della saga, si tratta di un platform in 2.9D, rilasciato il 6 aprile e disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4 e PC. Presenta numerose migliorie al gameplay rispetto ai propri predecessori, introducendo un nuovo sistema di crafting e looting, il tutto condito da una grafica notevole e da cinematics coinvolgenti. Passiamo, ora, ad analizzare Oddworld: Soulstorm attraverso la nostra recensione, ricordandovi che qui potete trovare anche la nostra guida al platino.
Il famosissimo Abe torna sugli schermi, con una nuova avventura da affrontare e temibili nemici da fronteggiare. Mullock, dopo il disastro dei mattatoi, viene ritrovato in fin di vita, intento a presidiare il cartello Magog assieme ai glukkon rimasti. L’obiettivo di Abe e dei suoi 300 seguaci sarà quello di porre fine, una volta per tutte, al dominio di Mullock e di scoprire il segreto che si cela dietro la ricetta della bibita Soulstorm.
Soulstorm: le novità
Catapultati fin da subito all’interno della trama, ci rendiamo immediatamente conto della più grande innovazione di questo titolo: il comparto grafico. Oddworld: Soulstorm rappresenta, infatti, la fusione perfetta tra vecchio e nuovo. In passato, gli sviluppatori avevano cercato di rendere l’idea di riprese fluide e dinamiche, ma con scarsi risultati nell’applicazione pratica: in questo caso, invece, attraverso l’introduzione dei due sistemi OddCam (telecamera dinamica, che segue le azioni di Abe, allontanandosi e avvicinandosi in base alla profondità dell’ambiente circostante) e OddWalk (il sistema di controllo movimenti del protagonista, che combina il feeling del classico platform in 2.5D con un ambiente che rasenta i 3D) ci sono riusciti alla perfezione.

Altre importanti innovazioni riguardano, sicuramente, il gameplay. La prima cosa che salta all’occhio, è la nuova funzione di looting, che porta a un sistema di crafting. Durante i vari livelli, infatti, avrete modo di imbattervi in numerose opportunità di saccheggio o, addirittura, borseggio. All’inizio del gioco accumulerete le vostre risorse prevalentemente rovistando in alcuni bidoni sparsi in giro per la mappa, per poi passare agli armadietti dei lavoratori. Un altro metodo per ottenere item per il crafting, è quello di borseggiare i nemici addormentati, storditi o legati. Una volta ottenuti i materiali necessari alla creazione di una “ricetta”, sarà sufficiente entrare nell’inventario e creare ciò di cui abbiamo bisogno. Altre importantissime innovazioni riguardano il comportamento dei Mudokon che seguono Abe. La rosa delle azioni che li riguardano è aumentata, portandoci ad avere la possibilità di farli interagire direttamente con i nemici (creando diversivi utilizzando oggetti che possiamo donargli dalla ruota degli item) o di fargli compiere azioni sincronizzate, finalizzate all’apertura di porte, barriere e simili.
Non è tutto oro quel che luccica
Nonostante le migliorie al gameplay e al comparto grafico siano effettivamente interessanti, purtroppo si corre spesso il rischio di incappare in situazioni fastidiose, dovute a piccoli ma noiosi bug (che fortunatamente non colpiscono i dati salvati) e a un game design che non sempre fa il proprio dovere. Uno dei bug in assoluto più riscontrati (abbiamo dovuto farci i conti anche noi) riguarda delle cadute infinite del protagonista che, a detta degli sviluppatori, sono “triggerate” dall’interruzione di una qualsiasi animazione da parte di un altro frame. L’interruzione porterà a un soft-lock interno e il risultato sarà Abe che si dimena a mezz’aria, potenzialmente, per ore. Basterà, però, che ricarichiate il checkpoint più vicino e potrete riprendere la vostra run. Il secondo bug segnalato dagli stessi sviluppatori riguarda tutti coloro che giocano da PlayStation 4 o PlayStation 4 PRO, il quale sembra essere presente nel decimo livello del gioco. Durante una normale partita, potreste ritrovarvi “kickati” dal gioco, all’hub della vostra console. Momentaneamente, il fix sembra consistere in un semplice riavvio del gioco e non sembra influire sui dati salvati.

Per quanto riguarda, invece, il game design ci siamo trovati spesso in situazioni spiacevoli, viziate a volte dalle inquadrature e a volte da checkpoint posizionati in aree non molto sicure e tranquille. Nel primo caso, la troppa spinta nel portare riprese dinamiche e inquadrature particolari crea difficoltà in situazioni nelle quali dobbiamo compiere azioni che richiedono un tempismo più accurato. Un esempio può essere un’arrampicata tra due pareti costellate di ostacoli, durante la quale può succedere che la telecamera si allontani a favore di un’inquadratura più ampia facendoci, però, perdere la giusta prospettiva o il momento per un salto. Nel secondo caso, ci è capitato più volte di ritrovarci in checkpoint posizionati in zone scomode, che possono metterci di fronte a un nemico che ha più tempo per vederci e, di conseguenza, farci fuori ad ogni nostro respawn.
Considerazioni finali e conclusioni
Non possiamo certamente dire che il gioco non ci abbia soddisfatto. Costituisce, infatti, un gran bel tuffo nel passato facendoci vestire per l’ennesima volta i panni di uno dei personaggi più amati in assoluto nel mondo videoludico. Malgrado la presenza di piccoli bug e difetti nel gameplay, che a detta degli sviluppatori saranno fixati con aggiornamenti prima possibile, l’esperienza è completamente godibile e accessibile a tutti. Noi di GamesHelp ci auguriamo che questo articolo vi sia stato utile e che vi abbia invogliato a provare il titolo in questione e, in più, vi ricordiamo che qui potete trovare tutte le nostre recensioni.