Elden Ring – Recensione

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Fin dal suo primo annuncio, Elden Ring aveva conquistato i cuori di migliaia di appassionati in tutto il mondo. Il titolo, probabilmente uno dei più attesi dell’anno, rappresenta il seguito spirituale di Dark Souls, condividendo con la saga molte delle meccaniche già viste nei precedenti lavori targati FromSoftware. Elden Ring ancor più dei suoi predecessori, spinge il giocatore all’esplorazione di un mondo ostile e pervaso di mistero. Il core gameplay dell’opera resta quello tipico dei soulslike preparatevi dunque ad ore ed ore di “trial and error”. Presentare il gioco a qualcuno che è a digiuno della saga non è semplice, poiché il quantitativo di contenuti presenti all’interno dello stesso è veramente sconfinato, ma andiamo con ordine e venite a scoprire Elden Ring (di cui vi abbiamo già portato la nostra guida al platino) nella nostra recensione.

Una volta avviato il gioco e deciso l’aspetto del vostro personaggio, grazie all’ottimo editor, vi troverete catapultati nella mastodontica lore di Elden Ring, scritta in collaborazione con uno degli autori più chiacchierati degli ultimi 10 anni: George R.R. Martin. Come da tradizione FromSoftware, la storia è appena accennata e starà a voi riuscire a scoprirla, sia attraverso le sporadiche cutscene in game, sia soprattutto attraverso ambientazioni, descrizioni degli oggetti e NPC che incontrerete lungo il vostro cammino. La narrazione risulta essere come sempre molto criptica, ma rispetto al passato il player, almeno durante le missioni secondarie, è leggermente più guidato, per far sì che quest’ultime assumano maggiormente un senso e un filo logico, un po’ come avviene in Bloodborne.

Elden Ring: non c’è nulla di sbagliato nella sconfitta

Il primo boss che affronterete vi porterà quasi certamente alla morte, una sconfitta voluta fortemente dal design stesso del gioco, che vi pone davanti alla vostra sfida privandovi di un’adeguata esperienza e soprattutto dell’equipaggiamento giusto, ma non disperate. Elden Ring, così come i suoi predecessori, cerca di insegnare al giocatore che non c’è nulla di sbagliato nella sconfitta e che un fallimento non deve essere visto in maniera negativa, bensì come un’occasione per migliorare. Morirete un quantitativo indefinito di volte, ma non per questo dovrete scoraggiarvi. Gran parte delle battaglie in Elden Ring sono arginabili e affrontabili in un secondo momento. A differenza di Sekiro, infatti, qui non è una questione solo ed esclusivamente di skill, ma anche di equipaggiamento. Avere a disposizione un’arma piuttosto che un’altra può dare un vantaggio concreto al giocatore. Consigliamo dunque, soprattutto ai neofiti, di prendersi del tempo prima di affrontare le decine di boss e miniboss presenti all’interno del titolo. Esplorate, siate curiosi, e cercate di affrontare le sfide solamente quando vi sentite pronti per farlo, anche procedendo a farmare rune (ndr le vecchie anime) qualora dovesse essere necessario salire di qualche livello e, di conseguenza, aumentare qualche statistica.

Elden Ring recensione
Riuscirete a sopravvivere all’Interregno?

L’ultima fatica targata From, infatti, non presenta più una struttura open map come i suoi predecessori, ma abbraccia finalmente un mondo di gioco open world denso di segreti, nemici e alleati. Ora più che mai il giocatore è spinto a osservare attentamente il paesaggio circostante, alla ricerca di un’area inesplorata o nascosta alla vista dei più. Le vaste aree di gioco sono costellate da checkpoint, le Grazie, ovvero il corrispettivo dei Falò in Dark Souls, che guidano il giocatore verso un determinato percorso grazie a dei fasci di luce ben visibili. Data la vastità del mondo di gioco, in Elden Ring fa il suo ingresso un nuovo strumento, che vi accompagnerà durante tutta l’avventura, la mappa. Quest’ultima vi fornirà un valido aiuto nell’orientarvi nelle aree di gioco, poiché durante l’avventura sul vostro HUD vi verrà segnalata solamente la posizione delle Rune perse soccombendo.

Elden Ring: avventura ed esplorazione al primo posto

Il gioco dunque, a differenza di quello che succede nella maggior parte degli open world, non vi dirà chiaramente quale sarà il vostro prossimo obiettivo, ma vi metterà a disposizione una serie di indizi e aiuti che cercheranno di guidarvi nella giusta direzione senza mai essere troppo espliciti. Questo si traduce in un senso di avventura ed esplorazione che negli ultimi anni nel genere open world si era leggermente perso, in favore di un game design che guida maggiormente il giocatore attraverso la narrazione. In tal senso risulta essere dunque impossibile non paragonare Elden Ring a The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Entrambi i titoli, infatti, lasciano al giocatore piena libertà di esplorazione e lo spingono in una direzione piuttosto che un’altra solamente grazie a indizi, che siano diegetici o meno.

Elden Ring recensione
Elden Ring non vi farà sconti.

Elden Ring si presenta quindi come un open world atipico nel panorama odierno, poiché i contenuti che presenta sono densamente distribuiti nel mondo di gioco e raramente ripetono loro stessi. A volte potrà capitarvi di imbattervi in boss fin troppo simili tra loro, ma è l’eccezione e non la regola di un titolo che fa della varietà e dell’esplorazione il suo cavallo di battaglia. Era forse dai tempi del già citato The Legend of Zelda: Breath of the Wild che il pubblico dei giocatori non si trovava davanti a un’esperienza di libertà videoludica così immensa. Ciò che rende il nuovo titolo FromSoftware speciale deriva anche dalla cura a livello artistico degli ambienti.

Elden Ring: la varietà fa da regina

Esplorare le lande dell’Interregno è così piacevole in virtù dell’ottima caratterizzazione e differenziazione delle aree di gioco, molte delle quali non sono neanche fondamentali ai fini del completamento della main quest, sempre se abbia realmente senso parlare di una missione principale in un gioco come Elden Ring. Quasi ogni contenuto del gioco è infatti secondario, o meglio opzionale, starà a voi quindi decidere come affrontare il titolo, quale zona esplorare per prima e dove tornare invece in un secondo momento. La varietà fa da regina e ripaga a pieno la curiosità del giocatore, donandogli nuovo equipaggiamento e scorci indimenticabili.

Elden Ring recensione
Il nuovo hub centrale.

Parlando di equipaggiamento possiamo affermare come ora più che mai diventi fondamentale ottenere nuove armi e potenziare quelle già in nostro possesso, grazie soprattutto alle ceneri di guerra. Quest’ultime sono una piacevole novità, perché rappresentano delle abilità equipaggiabili su ogni arma, che vi consentiranno di evolvere il vostro stile di gioco ed esplorare nuove possibilità di combattimento. Utilizzare le abilità dell’arma avrà comunque un costo. Ogni volta, infatti, che vi attingerete dovrete spendere dei punti magia, recuperabili attraverso le ampolle, che hanno qui la stessa funzione delle vecchie e care fiaschette Estus. Come in Dark Souls 3 potrete decidere la suddivisione delle vostre ampolle di punti vita e magia, in modo tale da adattare le vostre scorte alle necessità imposte dal vostro stile di combattimento.

Spostamenti più rapidi e dinamici

Una delle novità che differenziano Elden Ring dai lavori passati dello studio è rappresentata dalla possibilità di utilizzare un cavallo per gli spostamenti, che risultano in questa maniera più rapidi e dinamici. Inoltre la cavalcatura, così come il personaggio principale, possono eseguire salti in qualsiasi momento, il che consente di arginare ostacoli di piccole e medie dimensioni. Questa novità apre le porte a nuovi stili di gioco e a un level design ancora più curato e creativo, ma che mantiene alcuni aspetti fondanti dei titoli targati FromSoftware. Infatti, nonostante ci sia la possibilità di saltare, vi troverete comunque più volte a non poter raggiungere un determinato oggetto se non facendo un determinato percorso, anche se quest’ultimo sarebbe, in teoria, raggiungibile con un salto. La dinamica del salto introduce inoltre nuovi tipi di attacchi aerei e il cavallo stesso vi consentirà di combattere i nemici direttamente rimanendo in sella.

Una scritta che vedrete spesso.

A livello tecnico il gioco ha ancora qualche problema, specialmente su PC. La versione da noi testata, su una build con Ryzen 7 3600x e RTX 2060, ha dato più di un problema durante l’apertura del prodotto stesso. Vi consigliamo, qualora aveste a disposizione 16gb di ram, di chiudere qualsiasi altra attività in background. Nonostante tutto, durante la nostra avventura non abbiamo notato grossi difetti se non qualche sporadico calo di frame durante il carimento di nuove aree. Per quanto riguarda il comparto multiplayer possiamo affermare che Elden Ring presenta il già testato sistema presente nei vari souls. Ci troviamo di fronte a un multiplayer sia sincrono che asincrono. Nel primo caso, potrete invadere, venire invasi da altri giocatori, o cooperare con loro fino a un massimo di 4. Il secondo caso è invece rappresentato dalla possibilità di lasciare dei messaggi agli altri player e leggere ovviamente quelli scritti da altri, in modo tale da rendere l’esperienza di gioco più coinvolgente anche per chi non voglia godersi l’esperienza prettamente in solitaria.

Elden Ring è dunque la somma massima di tutti i soulslike. Il titolo è sicuramente perfetto per qualsiasi amante del genere, ma adatto anche ai neofiti visto il miglioramento della qualità della vita dato dal consistente aumento di checkpoint rispetto alla saga di Dark Souls e altri piccoli accorgimenti. Va ovviamente compresa la filosofia dietro l’opera, fatta di “trial and error” e dalla  brutalità con il quale il giocatore viene messo dinnanzi a situazioni complesse, in cui il minimo errore potrebbe portare a un game over. Nonostante questo, vi assicuriamo che la soddisfazione data dal battere il boss che da ore bloccava il vostro personaggio in un loop di morti continue non ha prezzo e ad ogni sconfitta ne siamo certi, ne vorrete sempre di più.

ELDEN RING

9
GamesHelp's Choice stemma

Elden Ring è senza ombra di dubbio il migliori videogioco realizzato dai ragazzi di FromSoftware. L’unico nostro consiglio è proprio quello di acquistarlo e giocarlo, così che possiate provare in prima persona tutte le emozioni che vi darà quest’opera, a dir poco, strabiliante.

PRO

  • Miglioramenti e novità rispetto al passato
  • Mondo di gioco vasto e pieno di contenuti
  • Artisticamente eccelso

CONTRO

  • Alcuni problemi a livello tecnico
  • Elevata difficoltà