Call of Duty: Black Ops Cold War – Recensione

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Dopo la sua nascita nell’ormai lontano 2003, Call of Duty ha fatto appassionare a un genere, quello degli fps, milioni e milioni di videogiocatori. Alcuni dei capitoli più significativi della saga sono stati, senza ombra di dubbio, quelli legati alla sottoserie Black Ops, rimasta particolarmente impressa nel cuore di molti fan. Dopo il cambio di paradigma dello scorso anno, dato dal reboot di Modern Warfare, lo zoccolo duro degli appassionati non sapeva bene cosa aspettarsi da questo nuovo capitolo. Il peso che gravava sulle spalle di Treyarch, in collaborazione con Raven Software, non era piccolo, bisognava riportare la saga alle origini, e bisognava farlo con un nuovo capitolo, ovvero, Call of Duty: Black Ops Cold War. Saranno riusciti gli sviluppatori a far tornare Black Ops ai fasti di un tempo? Ve lo anticipiamo noi, la risposta è sì.

Dopo questa breve introduzione, passiamo immediatamente a scoprire questo nuovo Call of Duty, che in qualche modo riesce a coniugare vecchio e nuovo. Il titolo, infatti, si presenta come un continuo diretto del primo Black Ops e lo fa in grande stile, con una campagna che vi terrà incollati allo schermo a suon di proiettili vaganti, adrenalina e sequenze sceniche come nella miglior tradizione del brand. Anche questa volta vestirete i panni degli americani che, da sempre, sono presentati come i buoni, contro i russi, in un’avventura al cardiopalma. All’inizio delle vicende, per la prima volta nella storia della saga, sarete chiamati a costruire il vostro avatar, andando a scegliere variabili come nome, genere, corpo di appartenenza e attitudini personali (ovvero una sorta di perk per la campagna).

Call of Duty: Black Ops Cold War segna un ritorno alle origini

La modalità storia vi garantirà circa 5-6 ore di intrattenimento. Da segnalare la possibilità di effettuare alcune scelte di dialogo che vi porteranno in una direzione piuttosto che in un’altra. Le vostre scelte, infatti, andranno a influire direttamente sul gameplay, portando incarichi aggiuntivi o particolari cutscene. Sono presenti, inoltre, delle missioni secondarie, che, però, non hanno un reale impatto sui finali multipli dell’avventura. Il vero punto forte di questa modalità campagna, non troppo presente negli altri capitoli della serie, è la possibilità di approcciare gli scontri in modi molto diversi tra loro. Potrete decidere se affrontare una missione in modo più stealth o lanciarvi nella mischia senza pensarci troppo.

Black Ops Cold War
Vi aspetta una campagna all’insegna dell’adrenalina.

Il punto forte del gioco è, come sempre, la componente multigiocatore: vero e proprio cavallo di battaglia della serie. Il multiplayer si discosta molto dai canoni dello scorso anno dati dal reboot di Modern Warfare e torna a un gameplay più frenetico, meno ragionato. Le mappe, che nel titolo di Infinity Ward erano di più ampio respiro e prediligevano un approccio tattico, tornano a essere di dimensioni molto contenute, per incentivare lo scontro ravvicinato. Rispetto allo scorso anno è aumentato anche il time to kill, ora veramente più generoso, anche se non ai livelli di Black Ops IV. Come in quest’ultimo è presente, inoltre, la barra della vita, che potete però nascondere tramite un’opzione del menù di gioco. Vi segnaliamo, poi, che è stata eliminata la possibilità di utilizzare le superfici come base d’appoggio per le vostre armi, scelta probabilmente dettata dal gameplay decisamente più frenetico e veloce rispetto all’ultimo Modern Warfare.

Nuove modalità multiplayer

Ciò che non convince è forse il movimento della corsa, che presenta un’animazione iniziale per lo sprint un po’ troppo forzata e legnosa. Call of Duty: Black Ops Cold War abbandona, dunque, gran parte del lavoro svolto lo scorso anno per tornare alle origini del brand, con tutti i pregi e i difetti che ne convengono. Molti dei fan che hanno imparato ad apprezzare il realismo dato dall’ultima fatica di Infinity Ward, e abituati alla lentezza e tatticismo della modalità Battle Royale, Warzone, non prenderanno di buon grado il ritorno a un qualcosa di più arcade e decisamente meno improntato alla simulazione della realtà. Le nuove mappe, in ogni caso, faranno la felicità di chi aveva imparato ad odiare tutta quella verticalità data dallo scorso titolo del franchise. Le nuove modalità di gioco, come Scorta VIP, portano una ventata d’aria fresca per i veterani del brand. Quest’ultima modalità consiste in scontri sei contro sei e richiede a uno dei team di portare sano e salvo, presso uno dei due punti di estrazione, un personaggio, che la squadra avversaria dovrà abbattere a tutti i costi.

Black Ops Cold War
Passerete ore e ore nella modalità multiplayer.

Tra le nuove aggiunte troviamo poi Bomba Sporca e Armi Combinate. All’interno della prima troverete 10 team in squadre da 4 che si affronteranno e che per conquistare la vittoria dovranno uccidere i nemici, raccogliere scorte d’uranio e far detonare degli “ordigni sporchi”. Nella seconda troverete, invece, due team da 12 giocatori che si affronteranno per il dominio di una zona neutrale, per poi procedere alla conquista della base nemica. Nuove modalità a parte, il multiplayer di questo Call of Duty rimane quello che tutti abbiamo imparato ad amare (ed odiare) nel corso degli anni. In questo nuovo capitolo, inoltre, Treyarch prende a piene mani dal lavoro svolto da Infinity Ward per quanto riguarda la gestione delle armi e degli accessori. Il titolo introduce, inoltre, nuovamente le scorestreak, utilizzate in Black Ops II per la prima volta. Queste ultime si basano sul punteggio effettuato, piuttosto che sulle serie di uccisioni, per ottenere le azioni di supporto. Vi ricordiamo, poi, che entro fine anno la modalità Warzone dovrebbe integrarsi anche con Cold War, andando ad aprire la seconda stagione di uno dei Battle Royale più in voga del momento. Le armi sbloccate in questo nuovo titolo diventeranno disponibili all’interno di Warzone e la progressione del Battle Pass verrà unificata con quella di Modern Warfare. Sono stati confermati, inoltre, da Activision il cross play e la distribuzione gratuita di tutti i contenuti aggiuntivi post lancio.

La modalità Zombie torna più in forma che mai

Passiamo ora a quella che è sempre stata una delle modalità più importanti per la serie Black Ops, ovvero la modalità Zombie, che quest’anno torna più in forma che mai. Preparatevi a respingere orde di non morti in una storia che fa da reboot al corso principale della trama. Questa volta i giocatori saranno spediti in Polonia, in una base di ricerca nazista. Il gameplay non si discosta troppo dalle precedenti iterazioni della saga, con potenziamenti pack-a-punch, distributori di bonus e segreti, ma ci sono alcune piccole novità. I nemici, come nel multiplayer classico, vengono segnati sulla mappa, ed è possibile scegliere di iniziare lo scontro ad orde con una delle classi personalizzate del PvP.

Black Ops Cold War
Pronti a buttarvi nella mischia?

È inoltre possibile interrompere la partita ogni 10 round. Presente anche una modalità chiamata Carneficina, che vi vedrà impegnati a ricaricare un nucleo di energia, uccisione dopo uccisione. Più vi allontanerete dalla sfera energetica, più la vostra salute scenderà, il che trasformerà il tutto in una corsa continua che potrebbe stancare presto, ma che aiuterà a staccare dalla solita routine. Vi informiamo, poi, del ritorno della modalità Dead Ops Arcade, nella sua terza iterazione.

Call of Duty: Black Ops Cold War, un framerate granitico

A livello grafico Cold War si discosta molto dall’ultimo Modern Warfare e abbraccia toni più accesi, quasi giocosi. L’IW Engine fa il suo lavoro, garantendo un ottimo sistema di illuminazione, che va a esprimere tutto il suo potenziale nella modalità campagna, ma non convince perfettamente. La scelta di non sfociare nel realismo porta con sé alcuni evidenti svantaggi, primo fra tutti una certa sensazione di finzione, che è difficile spiegare in una semplice recensione. Vi assicuriamo che l’impatto visivo nel suo complesso non si discosta troppo da quello del penultimo capitolo della saga, ma pad alla mano si nota un certo calo nella qualità d’immagine, che sembra quasi sottolineare anch’esso un ritorno alle origini. Impossibile non fare, dunque, il parallelismo con i colori accessi del primo Black Ops, in netto contrasto con quelli più pacati del celebre Modern Warfare 2.

Se vi sentite pronti: la battaglia (virtuale) vi aspetta!

Mamma Activision ci ha da sempre abituati a un’esperienza a 60fps e anche questa volta il gioco riesce a mantenere un framerate granitico. Ottimo anche il comparto sonoro nel suo insieme, che risulta piacevole sia nella parte di doppiaggio che in quella effettistica e strumentale. Essendo il titolo ambientato negli anni ‘80 aspettatevi di trovare sonorità tipiche di quegli anni, almeno per quanto riguarda la colonna sonora. Se vi sentite, poi, pronti a intraprendere l’avventura e, perché no, raggiungere tutti i trofei, vi rimandiamo qui per essere indirizzati alla nostra guida al platino. Mentre, qui, abbiamo stilato anche la guida completa al nuovo titolo Call of Duty: Vanguard.

CALL OF DUTY: BLACK OPS COLD WAR

8.5

Nel complesso Call of Duty: Black Ops Clod War si conferma essere un ottimo capitolo della saga che, a parte qualche piccola sbavatura, a livello grafico regala un’esperienza tipica del brand. Inutile dire che i problemi legati al camping in multiplayer rimangono sempre, ma non è un qualcosa che dipende dagli sviluppatori quanto dai giocatori stessi. Una campagna ben realizzata, una modalità Zombie ben riuscita, il solito multigiocatore di sempre e l’imminente integrazione in Warzone, rendono il gioco indispensabile per tutti gli appassionati del titolo e per tutti coloro che stanno pensando di avvicinarsi alla saga per la prima volta.

PRO

  • Gameplay frenetico
  • Modalità Zombie ottima
  • Solito gunplay di sempre

CONTRO

  • Graficamente non eccelso