Ben 10: Power Trip – Recensione
Ben 10: Power Trip è il nuovo videogioco uscito questo 9 ottobre 2020, targato Bandai Namco e basato, ovviamente, sull’omonima serie televisiva di Cartoon Network. Sviluppato per i più piccini, potrebbe rilevarsi anche un titolo “veloce”, date le poche ore di avventura, per i fan più grandi del cartone animato. Noi vi abbiamo già fatto scoprire come prendere tutti i trofei, compreso l’ambito platino, nella nostra guida completa, ma se volete sapere anche cosa ne pensiamo perché, magari, non vi sentite sicuri nell’acquisto: continuate di sotto e buona lettura.
Ben 10: un viaggio elettrizzante
Il nostro caro Ben Tennyson si trova nuovamente trasposto dall’essere “semplicemente“ un cartone a protagonista di un videogame. Parlando proprio della trama di quest’ultimo, narra di una vacanza in Europa che il nostro eroe compie insieme alla sua famiglia. Tutto va per il meglio fino a quando, a un tratto, compare il malvagio Stregone, il quale utilizza un’antica magia per evocare dei mostri direttamente dal Vuoto. Ovviamente starà al nostro Ben 10 rompere la maledizione e salvare tutti i cittadini.

Ad accompagnare Ben nella sua avventura non ci saranno solo Nonno Max e Gwen, ma anche “l’amico/nemico” Kevin Levin, con la possibilità di affidarlo (o utilizzare voi stessi cambiando controller) a un vostro amico se attiverete la funzione “campagna cooperativa” parlando proprio con lui. Oltre, ovviamente, a Kevin ci saranno molti nemici e, soprattutto, tanti alieni che riconoscerete e di cui vestirete i panni trasformandovi, ma andiamo con ordine.
Attivate l’Omnitrix e trasformatevi!
In Ben 10: Power Trip potrete vestire i panni di ben 6 alieni della serie televisiva, i quali avranno mosse e abilità totalmente uniche: parliamo di Inferno, Duexdue, XLR8, Rocciashock, Tiger e Diamante. Per come sono strutturati la storia e il gioco, essendo un open-world (anche abbastanza ampio dobbiamo dire), il primo che sbloccherete sarà, per forza di cose, Inferno e, a scaglioni e in base a dove vi muoverete nella mappa, sbloccherete gli altri: ce ne sono due per ogni “macro-area” della storia.

Essendo un gioco, comunque, pensato per un pubblico di più “piccolini”, il moveset sarà sì unico per ognuno degli alieni, ma comunque “risicato” a sole due abilità. Per esempio, parlando proprio di Inferno, sarà l’unico in grado di eseguire un doppio salto e/o bruciare le casse di cartone che vi sbarreranno la strada in alcuni punti. Con XLR8, invece, potrete correre velocemente e saltare su delle barre di colore blu in grado di farvi raggiungere i punti più alti o comunque nascosti.
Ben 10: è proprio l’ora dell’eroe
Prima abbiamo accennato al fatto che la suddetta opera è un open-world. Difatti, in Ben 10: Power Trip avrete la completa libertà di esplorare tutta la mappa di gioco che, per un prodotto del genere, è anche abbastanza grande. La storia potrà e dovrà essere completata andando a compiere un numero preciso di missioni nelle tre “macro-aree” della mappa: il Monte Eisburg, la città di Strudelbek e il bosco di Grashugel.

La storia principale, però, sarà molto corta, difatti in un 3 o 4 ore massimo la completerete. Quest’ultima sarà molto coerente con la sua trasposizione televisiva e, proprio per questo, l’abbiamo apprezzata. Ad allungare di un pochino la giocabilità, poi, ci saranno le missioni secondarie (alla lunga un leggermente ripetitive) e le varie attività di ricerca collezionabili e “chiusura“ dei concerti di Lord Decibel (altro cattivo storico che potrete sconfiggere).
In conclusione?
Ogni volta che completerete una missione principale, secondaria o attività qualsiasi, avrete la possibilità di aumentare una caratteristica di Ben tra le tre disponibili: salute, potenza e fortuna. Ovviamente l’aumento delle stesse si ripercuoterà sugli alieni che, quindi, saranno più resistenti, potenti o “fortunati” nello sferrare colpi critici ai nemici. Proprio riguardo al combat system non sarà nulla di troppo complicato, difatti avremo a disposizione solo colpi leggeri e pesanti, concatenabili attraverso delle semplici combo (sistema pensato e giusto sicuramente per il pubblico a cui si riferisce).

Nel lato più tecnico, però, l’opera presenta i suoi più gravi difetti. Tralasciando il doppiaggio, che ci ha fatto veramente piacere ascoltare (disponibile solo in lingua originale, ma sono presenti i sottotitoli in italiano) dato che è veramente ben fatto, il gioco presenta molti cali di frame e una moltitudine di bug, alcuni davvero molto fastidiosi: fra questi lo sblocco di un alieno, essenziale per superare alcuni parti, e il non ritrovarselo più dopo aver ricominciato la partita. Per quanto riguarda la grafica e il sonoro, invece, sono molto “basici” (se così possiamo dire), con una nota di merito solamente sulla resa degli alieni, veramente ben fatti.