Anteprima Cyberpunk 2077
Non possiamo negarlo: dopo The Witcher 3, qualsiasi prodotto targato CD Projekt Red è al centro dell’attenzione. Lo è stato Gwent nell’ultimo anno e lo sarà per molto tempo Cyberpunk 2077, ambizioso progetto annunciato nel lontano 2012. Durante il Gamescom, siamo stati tra i fortunati a poter vedere un gameplay a porte chiuse, lo stesso mostrato un paio di giorni fa in diretta su Twitch, e siamo pronti a spiegarvi punto dopo punto cos’è Cyberpunk 2077.
Prima ancora di mettere piede a Night City siamo rimasti colpiti dal sistema di personalizzazione di V, protagonista del titolo, che ci permetterà di modificare il nostro passato, l’evento chiave che ha cambiato il corso degli eventi e la ragione per la quale siamo arrivati in città. Dopodiché ci sarà spazio per aspetto, vestiario e infine abilità. Concluso questa interessante parentesi, finalmente abbiamo visto più da vicino il lavoro di CD Projekt Red. Nell’interfaccia è stato utilizzato il colore rosso, che all’inizio potrebbe sembrare un po’ fuori luogo, ma vi assicuriamo che dopo pochi minuti il fastidio passerà.
Partiamo dall’impugnatura dell’arma, elemento non trascurabile quando parliamo di un FPS: camminando normalmente inclineremo verso il basso la bocca da fuoco, dettaglio che ci ha fatto subito capire lo studio dietro Cyberpunk 2077. Durante le sparatorie non si potrà fare affidamento alle barricate o ai muri, in quanto i proiettili perforano in tutta tranquillità le superfici più sottili: la strategia ci è sembrato l’unico mezzo per uscire vivi dagli scontri a fuoco. Grazie a una missione affidataci da Dexter Deshawn, abbiamo fatto la conoscenza del Dr. Victor, chirurgo abile nell’installazione di impianti cibernetici. Ci saremmo aspettati solamente un miglioramento delle abilità, e invece è qui che Cyberpunk 2077 ha mostrato i muscoli per la prima volta: cambiando occhio, abbiamo ottenuto dei benefici tangibili come uno zoom e l’immagine dell’arma in uso con il relativo counter dei proiettili.
Durante la nostra breve tappa nel cuore pulsante di Night City abbiamo notato il primo vero problema di Cyberpunk 2077: la città ha ben pochi NPC con cui interagire, chiaro segno che non sia ancora giunto il momento di inserire tutti i personaggi di contorno, che ci aspettiamo nella versione definitiva. Potremo anche guidare, passando per fortuna alla visuale in terza persona, ma non possiamo elogiare o criticare quanto visto: in questo, Cyberpunk 2077 è perfettamente in linea con i competitor. Nella seconda parte della demo siamo riusciti a farci un’idea sui dialoghi a scelta multipla: sembra che le nostre scelte influiranno almeno quanto quelle di The Witcher 3, e ne siamo decisamente soddisfatti. Scegliere di indagare su una chiavetta sospetta può far saltare la missione, mentre tacere e rifilarla in seguito al furfante di turno sembra un ottimo piano.
Finora, quanto descritto è si brillante, ma non così tanto da gridare al capolavoro: sarete felici di sapere che Cyberpunk 2077 ha sparato altre cartucce. Tramite l’hacking potremo impedire a un soldato di sparare, tirare fuori degli artigli (si, quelli visti nella donna del primo trailer), fare parkour e brutalizzare dall’alto il compagno. È in queste azioni fatte con una semplicità disarmante che si comprende la potenzialità di Cyberpunk 2077: quando meno te lo aspetti, lui ti sorprende con qualcosa semplicemente fuori di testa. Le stesse modifiche alle armi, che spesso sono banali, ci hanno lasciato a bocca aperta: perché non aggiungere l’effetto rimbalzante ai proiettili per colpire il nemico in un determinato raggio? Geniale, ma quasi mai visto nel mondo dei videogiochi.
Considerato che stiamo parlando di un prodotto in pre-alpha, Cyberpunk 2077 ci ha già conquistato: il gioco scorre fluido e riesce già a offrire scorci indimenticabili. C’è da riempire il mondo di gioco, come già detto, e magari da migliorare l’esperienza in auto, ma le basi ci sono e sembrano già solide. Ciò che non possiamo sapere è se la qualità della trama riuscirà a rispettare le enormi aspettative: da ciò dipenderà molto probabilmente il successo dell’opera targata CD Projekt Red.
In conclusione, Cyberpunk 2077 ci ha stupito, cosa assai difficile da fare quando una persona vede per la prima volta qualcosa che nella sua mente non ha forma. Ci sono degli elementi da migliorare, e non a caso il videogioco è ancora in pre-alpha, ma mai come oggi siamo certi che il tempo farà bene al gioiellino CD Projekt Red. Detto ciò, non vediamo l’ora di saperne di più su Cyberpunk 2077, sperando che riesca a stupirci ancora.